Realizzazione

La nozione che per realizzarsi sia necessario trovare un partner ideale con cui relazionarsi e completarsi pare essere da qualche decennio poco in voga nel mondo occidentale. La credenza prevalente è che ciascuno sia responsabile per la sua realizzazione, per cui si tratta di garantire il più possibile libertà e indipendenza. Ne deriva che pochi sentono l’esigenza d’impegnarsi troppo nelle relazioni, mentre ciò che pare prevalere è l’enfasi sull’autonomia e crescita personale.
Laddove vi sono dei motivi validi per considerare discutibile il modello tradizionale di relazione, la convinzione che ognuno di noi sia responsabile per la propria realizzazione è pure il tratto più indicativo e perverso di una realtà separata. In tale caso questa idea sarebbe il motivo principale per cui seguitiamo a ostinarci a vivere in un mondo fondato su conflitti insanabili. Da un lato aspiriamo all’autonomia, al potere e alla libertà, dall’altro siamo vittime impotenti di una realtà che ha totale dominio su di noi. E quel che ci domina è proprio l’aspirazione allucinata e delirante di conseguire una realizzazione per i fatti nostri.
Ma che razza di realizzazione potremmo mai raggiungere in questa realtà se non quella della nostra radicale impotenza? Guardiamoci attorno! Ogni vita umana è appesa a un filo. Da un momento all’altro un evento atmosferico, un atto criminale, un male incurabile e pure un minuscolo virus potrebbe spazzarci via o condizionare in modo traumatico la nostra vita alla faccia di tutti i nobili propositi di realizzazione individuale. E questa non è una probabilità, qualcosa che se ti comporti bene o raggiungi un alto livello di realizzazione individuale puoi evitare. È una certezza per tutti.
Siamo integralmente dipendenti dagli altri, dall’ambiente, da tutto il mondo che vediamo attorno a noi. Ma non solo, siamo ancora più succubi di un universo infinito, invisibile, di cui seguitiamo a non sapere nulla e che ci ostiniamo a rimuovere dalla nostra coscienza.
La parte di te che anela a vivere momenti di comunione con qualcuno, che soffre per la mancanza di una persona cara o che teme di perderla forse non è affatto un sintomo di debolezza, un malanno che si tratta di estirpare al fine di garantire la tua realizzazione. Forse la più grande sciagura è proprio l’ossessione per questa tua realizzazione personale, ciò che seguita a tenerti incatenato in un mondo pieno di conflitti e morte.

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