Rituale di Base del Sacro Cono

coneIl Rituale di Base del Sacro Cono è la pratica classica dell’astrosciamanesimo che può essere svolta in gruppo o individualmente, attraverso il movimento o l’immobilità fisica. Essa comprende generalmente tre stadi cui corrispondono tre specifiche aree del cerchio astrosciamanico.

Nella versione dinamica il partecipante cammina in senso orario intorno al cerchio. Dopo diversi giri, si ferma davanti a uno dei dodici settori astrologici, quello verso cui prova più attrazione. Quel punto è in risonanza con il suo Intento e consente di assaporarne al massimo l’essenza.

In genere si tratta del settore più allineato con la volontà e i desideri della persona. Astrologicamente è talvolta in rapporto con il Sole, l’Ascendente e i loro pianeti governatori. In quel punto egli è invitato a incorporare l’espressione più alta dei suoi desideri, e a focalizzarsi su ciò che vuole per sé e per gli altri. Durante questa fase del rituale il partecipante si collega con la sua identità multidimensionale nella frequenza più elevata che è in grado di concepire (Doppio dell’Alto).

Si tratta, come per ogni altro stadio del rituale, di aprirsi a sensazioni, immagini, parole, suoni, o qualunque cosa accade, senza giudicare né premeditare. L’Intento, una volta maturato, viene in seguito espresso attraverso gesti, danza, espressioni verbali, canti, suoni o rimanendo immobili in silenzio.

Terminato lo stadio dell’Intento, il ricercatore si muove in senso antiorario. L’esternazione dell’Intento è destinata ad attrarre l’energia necessaria alla manifestazione, sovente attraverso forme apparentemente contrastanti, e a creare le basi per il secondo stadio: quello della Funzione.

Il partecipante si lascia di nuovo guidare verso uno dei dodici settori. Quel punto è in risonanza con l’energia che richiede di essere liberata. Spesso è percepita come limite, blocco, eccesso, problemi, istinti e pulsioni inespresse.

Astrologicamente è talvolta in rapporto con la Luna, Saturno, Marte, l’Immum Coeli, il Discendente, il Nodo Sud, i punti medi, o i pianeti in situazione delicata.

L’energia di quel settore si può evidenziare mediante sensazioni, pensieri, emozioni, ricordi, immagini di persone, o qualunque cosa succede in quel momento, non importa se di natura apparentemente negativa o positiva. Il modo di esprimere l’energia è simile a quello usato nello stadio dell’Intento, anche se in questo caso è richiesta una partecipazione più intensa.

Durante questa fase del rituale il partecipante si collega con la sua identità multidimensionale nella frequenza più bassa che è in grado di concepire (Doppio del Basso).

Questo secondo stadio rappresenta il momento chiave della pratica. Qui il ricercatore si apre a dare il contributo energetico per il sacrificio rituale. Sacrificare significa compiere un’azione sacra che, in questo caso, consiste nel liberare, trasformare, o rinunciare a, qualcosa per donarla alla rete della vita.

Nell’astrosciamanesimo il sacrificio rituale è considerato come offerta dei rancori. Il rancore, o graha è qui inteso come ogni tipo di malessere fisico, emotivo, mentale e spirituale, incluso qualsiasi situazione o atteggiamento, anche di apparente benessere, che alimenta l’ego e il senso di separazione. Al contrario di ciò che comunemente si pensa, i rancori, il Buio, sono qui l’offerta preferita dalle dimensioni di Luce. Nelle attività di scambio con le realtà non ordinarie, essi rappresentano il materiale di maggiore valore. Ogni situazione in cui ne siamo carichi è sempre un momento di grande potere.

“In quel momento” dice Ur Kuran “ti trovi di fronte a una tremenda scelta. È la scelta decisiva che ha caratterizzato l’umanità sin da quando mosse i suoi primi passi …. Sia che ne sei consapevole o meno, una parte di te sa bene quanto valore hanno i rancori. Per questo motivo, quando ne sei pieno, ti viene automatico trattenerli. Ma ogni volta che fai questo, tradisci la tua chiamata originaria e in te accresce il dolore. Si tratta inoltre di un atto scriteriato, poiché i rancori non ti apportano alcuna ricchezza se li tieni per te e nemmeno se li vendi sui mercati della Terra. Il loro valore traspare solo quando accedi all’asse verticale e ai mercati delle altre dimensioni. E puoi fare questo solo se ti rifiuti di continuare a custodirli o farli circolare sulla Terra …. Il secondo stadio del rituale di base ti offre questa opportunità. Se, anche per un solo istante, hai successo in questa impresa, la gratitudine degli Spiriti giungerà traboccante a te”.

Nel terzo stadio, detto della Ricezione, il ricercatore, dopo essersi mosso in senso orario, si posiziona in un altro punto del cerchio. Qui si tratta unicamente di ricevere e abbandonarsi a tutto quello che arriva come frutto del lavoro e del sacrificio precedente.

Una volta che abbiamo offerto i rancori, il Buio, alle dimensioni di Luce, possiamo aprirci a ricevere. La posizione scelta a questo proposito è spesso in rapporto con il settore da cui si può ottenere maggiore energia. Per esempio, può essere il Medium Coeli, un pianeta angolare, il Nodo Nord o un pianeta con caratteri multidimensionali.

A conclusione del rituale, è importante annotare e riconoscere i fatti salienti di ogni sequenza. E’ inutile cercare subito di interpretare o dare spiegazioni: occorre avere pazienza e consentire alle informazioni ricevute di essere elaborate e trovare spazio gradualmente nella nostra consapevolezza.

Il rituale può essere svolto efficacemente come regolare pratica sciamanica individuale, in versione dinamica o immobile (in posizione eretta, seduta o sdraiata).

Diverse registrazioni di accompagnamento al Rituale di Base sono state prodotte da Franco Santoro. In CD sono disponibili vari titoli (clicca qui).

In accordo con la tradizione astrosciamanica del Sacro Cono le informazioni sul rituale sono fornite per uso esclusivamente individuale. L’impiego di questo rituale nel lavoro di gruppo o in eventi pubblici richiede una specifica formazione e conoscenze aggiuntive.
© Franco Santoro

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