Rivelazioni

Ci sono pratiche sciamaniche che per essere rivelate richiedono un alto livello di stagionatura, tanto che spesso rimangono sconosciute poiché il rivelatore non sopravvive, specialmente quando l’invecchiamento richiede 40 anni.
Poiché ho iniziato il mio apprendistato sciamanico nel 1976 in questi ultimi anni ho rispolverato alcuni antichi cimeli. Ma è soprattutto dall’estate del 1980 in poi che ho avuto le esperienze più significative, per cui ora mi trovo alle prese con una crescente mole di reperti archeologici che intendo condividere con quanti sono interessati.
Nei seminari di luglio e agosto, e anche individualmente con chi mi verrà a trovare, introdurrò in anteprima alcuni aspetti inediti di guarigione multidimensionale e recupero dell’anima.
Uno tra questi riguarda l’operatività multidimensionale della mano e del corpo fisico, e il suo impiego nelle pratiche di recupero dell’anima e di accesso a stati espansi di coscienza.
Con tutto il rispetto per le piante psicotrope, incluse quelle maggiormente di moda, nessuna di esse sembra reggere il confronto con gli agenti visionari presenti nel nostro corpo. Alla fine dei conti la pratica più proibita e il tabù per eccellenza della nostra cultura concerne proprio l’accesso all’uso multidimensionale della mano e del corpo umano, così com’è, senza alterazioni indotte da sostanze e rimedi, sia sintetici sia naturali.
L’unico rimedio davvero naturale è presente in ciò che già siamo, senza alterazioni da parte di agenti esterni. Purtroppo la nostra natura seguita a essere corrotta incessantemente da sostanze esterne, indispensabili per sostenere le logiche di produzione del mercato. La strategia più comune è di guarire quanto sopra usando vaccini e sostanze alternative per eliminare quelle precedenti. In questo modo si perpetua il dualismo e la lotta cronica tra due opposti principi che è proprio l’aspetto più malato, oltre che noioso, di questa esistenza.

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