Sessualità viene dal latino “sexus”, che deriva da “sectere” (separare). La sessualità si esprime mediante la separazione tra maschile e femminile e la diversità dei relativi organi genitali. Essa si manifesta mediante la tensione e l’eccitazione genitale finalizzata all’orgasmo e/o alla riproduzione. Si tratta di un processo diretto e invasivo, in cui una parte entra nell’altra con mutuo consenso o meno.
Sensualità viene da “sensus”, che deriva da “sentire” (percepire con i sensi). La sensualità si esprime attraverso l’ascolto, la ricettività, la disponibiità verso l’altro. Essa unifica, crea apertura, accettazione e comunione tra due parti. Nel rapporto sessuale convenzionale la sensualità fa parte dei preliminari ed è poi seguita dalla sessualità.
Vi sono persone che dedicano più spazio alla sensualità, al contatto fisico che deriva piacere da ogni parte del corpo, senza la prevalenza degli organi genitali, e altre persone che sono invece interessate a incanalare l’energia esclusivamente negli organi genitali, a stimolarli con il fine di raggiungere l’orgasmo o di mantenerli in uno stato di eccitazione il più a lungo possibile. Poi vi sono varie vie di mezzo.
La sensualità non è un preliminare per fare sesso, di cui si può anche fare a meno, perché ciò che conta è arrivare al dunque. La sensualità è fine a se stessa, è può portarti a un dunque alternativo, solo se gli dedichi tempo.
L’internet, i social media e i computer stanno prendendo sempre più il nostro tempo. Tra poco perderemo l’uso dei nostri sensi.
Ricordati di usare i tuoi sensi, di toccare ed essere toccato, di gustare, ascoltare, annusare, prima che sia troppo tardi.