Accusiamo spesso gli altri di non essere autentici, di mentire, di simulare, di ingannarci, di farci credere qualcosa per poi tradirci, abbandonarci, ecc.
Qualcuno ci fa credere di amarci, che resterà per sempre con noi, senza mai lasciarci, e poi…
Oppure noi facciamo credere a qualcuno la stessa cosa, e poi…
E poi tutto si rivela una finzione, simulazione, inganno.
Ma provocatoriamente e da una prospettiva rigorosamente pragmatica l’intera vita può essere una simulazione, un inganno.
Tutti i nostri rapporti fisici finiscono sempre con qualcuno che ci lascia, che a un certo punto cessa definitivamente di interpretare il ruolo che ha svolto.
Ogni rapporto umano finisce sempre con la morte. Talvolta può finire prima della morte, ma sia che si tratti di morte o meno, finisce sempre.
Quando ti trovi di fronte a un cadavere o lo diventi tu stesso, quando sei consapevole dell’assenza, tua o altrui, ti confronti con la realtà ultima, oltre ogni possibile finzione. Tutto quello che è successo prima non c’è più.
Allora si è trattato prima quindi di una simulazione, di un inganno, di una finzione da parte tua o di qualcun altro?
Non so e non voglio rispondere, la mia è solo una domanda.