Smettiamo di dare i numeri

numbersTra i tanti noiosi argomenti che leggo e ascolto nel campo della spiritualità olistica e alternativa quello che, a mio vedere e con tutto il rispetto per ciò che mi permetto di non vedere, ha decisamente il primo posto per cretinaggine è l’idea che in questi anni ci troviamo in un momento di radicale cambiamento di coscienza per l’umanità.

Purtroppo pochi si rendono conto che l’idea della novità, dell’imminente cambio di coscienza planetaria o di prossime apocalissi, è solo un trito argomento di vendita. La sua funzione è di far perdere di vista il ciclo completo dell’esistenza, la connessione con gli antenati, con chi siamo già stati, facendo passare per novità assolute surrogati del passato. Sbaviamo per nuovi autori e discipline, li prendiamo per novità senza precedenti, quando il più delle volte non sono altro che ignobili plagi di autori e discipline di cui nessuno ricorda più niente.

Talvolta questo plagio non è consapevole, procede mediante l’accesso alla coscienza collettiva, e i nuovi autori sono in buona fede. Ciò che rende tuttavia l’atto ignobile è sostenere l’idea della novità, in armonia con i tempi unici e speciali in cui ci troviamo. Questo è l’argomento di vendita più consumato possibile, del tutto legittimo quando si tratta di commercializzare un nuovo smartphone o veicolo automobilistico, ma al vertice della malafede quando concerne la spiritualità o l’espansione della coscienza umana.

Potete leggere e continuare a leggere, ascoltare e ascoltare, ma non troverete mai niente di nuovo, nulla che non sia stato già scritto o detto nel passato. Chiunque sostiene di dire qualcosa di nuovo, di inedito, senza precedenti, che non è mai stato rivelato, rincarando la dose e sostenendo che ci troviamo in tempi nuovi, radicalmente distinti dal passato, sta solo usando un argomento di vendita, a mio vedere assai predatorio. Questo argomento induce a focalizzarci sulla novità, escludendo tutto il resto, e poiché insiste sul fatto che ci troviamo in tempi nuovi, ci porta a mettere da parte il passato. Ciò consente a quanto si spaccia per novità di copiare il passato, poiché nessuno si curerà di riferirsi ad esso, perché ciò che conta è quanto succede ora, in questi tempi speciali per l’umanità.

Allora i nostri antenati, chi ha vissuto nel passato, che alla fine forse siamo sempre noi, diventa un imbecille, che non ha capito niente, che ha vissuto in tempi di nessun valore, in cui non poteva succedere proprio niente. Non ci rendiamo conto che probabilmente gli imbecilli siamo sempre noi, che ci siamo lasciati convincere di incarnarci in questa epoca, abbagliati da promozioni seducenti, saldi, ribassi, 3×2, persuasi che potevamo avere un trattamento speciale. E invece eccoci di nuovo qui, nella solita minestra e senza nemmeno la garanzia di un  soddisfatti o rimborsati.

L’idea che ci troviamo in tempi speciali per l’umanità è la bufala per eccellenza, riproposta in ogni tempo e generazione, un segno inequivocabile del modo in cui funziona una realtà separata.

Fin dall’inizio della storia dell’umanità e in ogni generazione c’è sempre stata l’idea di trovarsi in tempi nuovi, di gran cambiamento e trasformazione, in cui sta accadendo qualcosa senza precedenti, e sempre ci sono state idee apocalittiche e scadenze.

Sentirsi speciali è una delle caratteristiche principali dell’identità egoica e della realtà basata sulla separazione. Le novità assolute, l’idea di trovarsi in tempi speciali e senza precedenti sono sempre state create per ogni generazione. Sfido chiunque a individuare un’epoca del passato in cui ciò non ha avuto luogo. Se non ci fosse questo argomento di vendita non si venderebbe niente!

Il cambiamento di coscienza, la nascita, l’apocalisse, la morte non si verifica in una data stabilita, ma avviene ogni giorno, ogni ora, od ogni secondo. Ciclicamente arriva un momento in cui la consapevolezza del cambiamento attira una maggiore attenzione da parte delle masse in seguito a catastrofi, guerre o drammatici eventi collettivi che scuotono le fondamenta della nostra percezione illusoria. E in questo caso le teorie su tempi nuovi o apocalittici possono essere strumenti educativi e strategici con lo scopo di preparare la nostra coscienza collettiva a un passaggio multidimensionale. Ma, in assenza di questa consapevolezza strategica, finiscono col promuovere lo scopo opposto, quello di trattenerci in una percezione illusoria del tempo e dello spazio.

Il passaggio multidimensionale non avviene nel tempo lineare, ma al di fuori di esso. Finché restiamo nel tempo lineare ogni data enunciante un cambiamento di coscienza sarà solo un cartellone pubblicitario, una rappresentazione simbolica di un cambiamento che ha luogo da un’altra parte. Dopo averci provato con il 2012, ora stanno tirando fuori il 2017, e poi il 2222. Per favore, basta con queste date, smettiamo di dare i numeri…

Franco Santoro

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. (Italo Calvino)

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