“Ridere è sognare, sognare è essere liberi, ridere è vendicarsi, ridere è possedere tutto ciò che ci manca nella realtà.” (René Clair)
Spesso crediamo che la maggior parte dei nostri problemi nella vita siano dovuti a episodi traumatici o a situazioni in sospeso del nostro passato personale, di quanto ci è successo nella realtà ordinaria. Di conseguenza, al fine di giustificare questa credenza, ci mettiamo affannosamente alla ricerca di accadimenti spiacevoli e controversi della nostra infanzia o vita personale, individuando probabili colpevoli, spesso nutrendo profondi sospetti verso parenti e vecchi amici. E quando questo non basta, consideriamo pure le reincarnazioni precedenti.
Da una prospettiva multidimensionale i nostri problemi umani sono proprio dovuti a questo accanimento a rivangare il passato, a identificare cause e responsabilità nell’ambito del tempo lineare, quello che regola la realtà consensuale. Questo è sempre successo lungo l’arco dell’intera storia del genere umano e, se osserviamo bene, ha generato solo miseria e dolore, e seguita a farlo. In effetti, le guerre, le pene e le atrocità di questo mondo, sia a livello collettivo sia individuale, sono dovute ai rancori generati dall’attaccamento al tempo lineare, al fatto che consideriamo la realtà ordinaria e separata, cui questo tempo appartiene, come l’unica realtà possibile. Allora, non sapendo da che altra parte andare, continuiamo a tornare in questa realtà, alla ricerca di risposte e soluzioni, per regolare vecchi conti in sospeso.
Possiamo considerare gli eventi del passato con risentimento e spirito di vendetta, o con un’attitudine di perdono e guarigione, e questo fa certo una bella differenza. Da una prospettiva multidimensionale tuttavia in entrambi i casi rimaniamo sempre bloccati all’interno di una percezione autistica e separata dell’esistenza, in cui l’unica realtà possibile rimane sempre quella consensuale, quella che crediamo essere la sola realtà.
Da una prospettiva sciamanica e multidimensionale vi sono infinite realtà e livelli di coscienza. La realtà ordinaria coesiste insieme a tante altre realtà, con cui interagisce incessantemente. Una situazione dolorosa o felice che viviamo in questo momento è assai raramente dovuta a qualcosa che succede nella realtà consensuale. Tuttavia in una realtà separata non è possibile riconoscere altre realtà e accedere consepevolmente a esse. Il consenso richiesto è quello della negazione di ogni altra realtà. Di conseguenza tutto viene ricondotto alla realtà ordinaria.
Da una prospettiva multidimensionale gli episodi della nostra vita personale, e tutte le idee che ci siamo fatti delle vicende del passato sono pure allucinazioni intese a tenerci bloccati esclusivamente in questa realtà separata, a impedirci di cogliere quel che accade altrove.
Sciamani e altri operatori multidimensionali hanno regolari esperienze di mondi alternativi e universi paralleli, in cui dimorano i nostri doppi o parti della nostra anima. Ma non c’è bisogno di scomodare sciamani e altre persone bizzarre. L’esperienza di altre realtà è comune a ogni singolo essere umano, senza alcuna eccezione. La differenza è che gli individui ordinari pur avendo queste esperienze, non vi prestano alcuna attenzione, non gli danno importanza, si fissano solo su quanto accade nella realtà consensuale.
Ogni essere umano dorme e sogna. Tutti senza eccezioni sognano (anche quelli che non si ricordano di aver sognato). L’attività onirica è vitale per la mente umana come l’aria che respiriamo lo è per il corpo. Quando ci svegliamo dopo aver sognato ci stupiamo dapprima di trovarci nel nostro letto, nella realtà ordinaria. Poi via via lasciamo perdere il sogno e ci concentriamo sulla realtà del tempo lineare.
Ogni volta che sogniamo navighiamo in altre realtà, abbiamo esperienze di vita diretta, che poi al risveglio vengono interrotte, rimanendo in sospeso.
Avete mai provato a ritornare a un sogno dopo il risveglio? Quanti sogni significativi avete fatto nella vita, sia spiacevoli e piacevoli, che avete interrotto e abbandonato definitivamente al risveglio?
Tutti i sogni che abbiamo interrotto continuano a esserci, insieme alle persone che in questi sogni abbiamo incontrato (che sono spesso i nostri doppi o parti della nostra anima, anche se assumono le sembianze di individui che vivono nella realtà ordinaria separata). Tutti questi sogni seguitano a influenzare la nostra vita ordinaria e a produrre effetti tangibili che ci ostiniamo a imputare solo alla nostra realtà consensuale. Questo causa immani fraintendimenti, equivoci, e continue ingiustizie, assurdità, situazioni inspiegabili.
La realtà consensuale è l’unico sogno che è autorizzato a continuare. La realtà ordinaria e lineare detiene il monopolio assoluto della realtà, per cui tutto quanto è al di fuori di essa è considerato irreale.
Alla fine di questo lungo discorso quello a cui voglio arrivare è che la maggior parte dei nostri problemi nella vita sono dovuti a episodi traumatici o a situazioni in sospeso di altre realtà, di quanto ci è successo e seguita ad accadere in realtà non ordinarie.
In altre parole i nostri problemi sono dovuti a sogni che abbiamo lasciato in sospeso.
Quindi smettiamola di prendercela con i nostri simili, amici, familiari e antenati, cessiamo di importunarli con tutte le nostre assurde pretese, concediamo loro di essere liberi e sognare, e impariamo a fare lo stesso, per Dio!
© Franco Santoro
Immagine: dipinto di Gustav Klimt
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